ÁMBA ARADÁM

c o n t r a ’ b a n d

 

 

Dopo quello delle sigarette e dei clandestini una nuova forma di contrabbando si impone sul canale d’Otranto, gestito da una contraband musicale di ritmi e melodie. Un repertorio costituito da canzoni della ricca tradizione albanese e tzigana che alterna sfrenate rumbe e dilanianti melodie a linguaggi più attuali del panorama musicale mondiale. Amba Aradam nato nelle contrade della Valle della Cupa (LE), offre un altro volto dell’Albania e della Tzigania, quello più vero, che parla di terre variegate e feconde culturalmente, capaci di comunicare in profondità attraverso il linguaggio universale della musica.

Il repertorio della band è costituito per la maggior parte da canti tradizionali del ‘paese delle aquile’ e delle diverse regioni della tzigania: uno spiraglio di una realtà poliedrica e feconda, che ha consegnato principalmente allla musica e alla danza il compito di esprimere i suoi sentimenti, i suoi valori, la sua identità.

La formazione mette a frutto le poliedriche esperienze dei musicisti (folk, etnica, jazz, classica) fondendo e rielaborando tempi irregolari e complesse armonie balcaniche e più diffusamente est-europee.

Lo spettacolo è anche un omaggio alla musica di terre e culture lontane ma che ormai ci appartengono a causa di un flusso migratorio inarrestabile e inevitabile, il cui apporto culturale è considerato ancora marginale. Ma, in queste musiche, popoli di donne e uomini  lavorano, rubano, ridono, piangono, odiano, amano, vivono insomma nelle evoluzioni sfrenate e bizzarre e nelle ballate affascinanti e struggenti delle melodie d’oltre adriatico.

 

 

 

La contrabband

 

 

 

Tiziana Valentini (voce)

  E’ la principale responsabile della band. La sua voce, il suo volto, il suo aspetto non danno l’idea del suo essere disposta a tutto. Profonda conoscitrice delle campagne pugliesi riesce a creare geniali nascondigli dove depositare le canzoni frutto delle attività illecite della band in attesa della loro diffusione.

 

 

Vincezo Grasso (clarinetto)

  Di origini turche si è fatto spazio nel giro a forza di mitragliate di clarinetto, raggiungendo livelli di ferocia inimmaginabili. Non si fa scrupolo di nulla, come risulta evidente dagli arrangiamenti. Attualmente si sostiene grazie al contrabbando culturale con i balcani.

 

 

Redi Hasa (violoncello, basso)

  C’è chi lo apprezza più come poliedrico musicista e chi invece lo invidia come agile e veloce scafista. Sta di fatto che parte due volte a settimana con il suo fuoribordo, tornando stracarico di musiche e canzoni che consegna alla band arricchendone il repertorio.

 

 

Claudio Prima (organetto)

  Apparentemente innocuo è’, invece, in grado di utilizzare le tecnologie più sofisticate per ‘tagliare’ le sonorità che giungono da oltre adriatico prima di immetere nel mercato dello spaccio musicale europeo. Per le sue nefande qualità collabora con diversi clan.

 

 

Giancarlo Paglialunga (percussioni)

  Si occupa del mercato ‘al dettaglio’ ed è scosigliabile avere conti in sospeso con lui. Conosciuto dai diversi clan della zona per la sua crudeltà, si racconta che le sue vittime diventino pelle per i suoi tamburi.

 

 

Ovidio Venturoso

  Esperto di tutto ciò che scoppia e produce spostamenti d’aria, è considerato l’artificiere della band. La sua sola presenza rende il gruppo pericolosamente esplosivo.