La formazione "Adria" sostituisce il previsto spettacolo degli "Alta Madera" (che per cause non dipendenti dalla loro volontà hanno dovuto annullare il tour estivo). Ádria Il quartetto è composto da musicisti che vantano collaborazioni con artisti e formazioni di rilievo del panorama musicale pugliese (Manigold, Tabulè, Canzoniere Grecanico Salentino, Teresa de Sio, Anima, Zoè, Talea, Xanti yaca, Opa Cupa) e che propongono una rivisitazione delle musiche popolari del sud Italia e dei balcani, con particolare attenzione per la musica tradizionale albanese, insieme con un ricco repertorio inedito. Il gruppo formato da due musicisti salentini e da due musicisti albanesi, si spinge nella ricerca di nuove contaminazioni tra le diverse civiltà mediterranee e nell’improvvisazione di matrice jazzistica attraverso strumenti tipicamente popolari. I brani del repertorio sono le riproposizioni dei classici tradizionali riarrangiati con lo spirito delle ‘nuove’ influenze balcaniche e mediterranee e i brani inediti sintesi dell’esperienza straordinaria della contaminazione. L’organetto, il violoncello e la voce si fondono in una mescolanza di stili che muovono a ritmo frenetico avvicinandosi ed allontanandosi continuamente dalle feste tradizionali, dalle piazze, dalle corti ed in questo spazio sonoro nuovo ed affascinante gli strumenti del popolo esprimono tutta la propria potenzialità.
La formazione è composta da:
Meli Hajderaj (voce, chitarra) Claudio Prima (voce, organetto) Redi Hasa (violoncello) Vito De Lorenzi (tabla, tamburi a cornice, darbouke, batteria).
I musicisti provengono da esperienze musicali affini che hanno trovato uno sviluppo naturale in questa collaborazione, che dà luogo ad una proposta ricca e articolata in cui ogni singolo strumento spazia con ampie possibilità d’espressione nelle improvvisazioni, momenti che avvicinano le strutture tradizionali aperte ai modi jazz e in cui si va ricercando continuamente l’intensità comunicativa. Ed è in tal modo che si congiunge la ricerca condotta in questi anni dai singoli musicisti volta a reinterpretare in chiave personale le melodie e i ritmi di una tradizione che dà sempre più respiro alle sensibilità musicali ‘moderne’ che ne esalta l’intensa forza evocativa.
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